BARBIE, CROLLANO LE VENDITE
ROMA – SarĂ colpa dell’aria da eterna brava ragazza, poco trasgressiva e quindi meno seducente. O della concorrenza delle “colleghe” piĂą giovani. Oppure che piace alla mamma e dunque fa sentire la figlia poco ribelle. Fatto sta che per la Barbie gli anni cominciano a farsi sentire. E se le rughe non rovinano la sua pelle di gomma, incidono però sugli incassi. Le vendite della “first lady” delle bambole sono crollate del 21% nel terzo trimestre, contribuendo alla frenata di Mattel. Il fatturato dell’azienda è sceso dell’8%, i profitti del 22%. Soprattutto per colpa di Barbie.
La divisione che include HotWheels e Matchbox ha visto salire le vendite del 4%. Gli altri giochi per bambine sono aumentati dell’1%. Un vero smacco per la bambola che ha fatto giocare per 55 anni milioni di ragazzine, collaborando a costruire l’immaginario – anche maschile – di generazioni. Capelli biondi, occhi azzurri e curve generose, senza dimenticare la “ricchezza” di accessori, sembrano non bastare piĂą. D’altronde, a rivitalizzare la sua storia, non era stato sufficiente neppure il flirt con Blaine, surfista che, dal 2004, per due anni ha preso il posto dello storico fidanzato Ken. E neppure le tante versioni d’artista che, nel tempo, l’hanno vista serial killer, pornostar, trans e perfino Madonna con Ken crocifisso. Persa da poco la palma di primo produttore mondiale di giocattoli, superata dalla Lego, la Mattel nei tre mesi, ha riportato profitti per 331,8 milioni di dollari, 97 centesimi per azione, scendendo dai 422,8 milioni, 1,21 dollari per azione, dello stesso periodo dello scorso anno. Insomma, seppure a cifre ancora alte, la Barbie che ha fatto storia, ora sembra aver fatto epoca. Intanto, le fatine italiane Winx sbarcano su Netflix, il maggior network di internet-tv al mondo, con lo spinf-off Winx Club Wow. L’accordo è stato siglato ieri: la prima stagione sarĂ disponibile a inizio 2016, la seconda dall’autunno. Per una doll che “cade”, un’altra invece vola.
Articolo di Valeria Arnaldi